La pesca sportiva deve avere le risposte che merita. Per questo ho scritto una lettera all’Assessore Morroni, in spirito di totale collaborazione, per chiedere di intervenire su importanti questioni che riguardano gli appassionati della pesca (oltre 16.000 iscritti solo in Umbria) e le attività commerciali connesse.

  • Fissazione del giorno di apertura della stagione della pesca. Tale evento dovrebbe, come da tradizione, continuare a svolgersi di domenica, fissarlo in un giorno feriale significherebbe precludere la presenza a chi lavora e ridurre significativamente la partecipazione ad un momento importante non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale, che, a differenza di altri, ben potrebbe svolgersi in piena sicurezza. Su questo, mi preme sottolineare che la riapertura della pesca non viola le prescrizioni sanitarie del divieto di assembramento o del distanziamento sociale, dal momento che – anche prima del Covid-19 – era previsto il rispetto di una distanza obbligatoria tra pescatore e pescatore di circa 10 m, onde garantire l’autonomia dell’azione di pesca. Allo stesso modo, il rispetto delle norme sanitarie può essere garantito, per le attività economiche connesse, attraverso l’ingresso contingentato nei negozi e con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e il rispetto delle distanze da parte dei commercianti, come avviene quotidianamente per tutti gli esercizi commerciali
  • Modifica del calendario e posticipo dell’apertura della stagione alla fine di marzo. Tale scelta, motivatadal presunto fine di salvaguardare la riproduzione della fauna acquatica, in ossequio alle istanze delle associazioni ambientaliste, non tiene conto delle conseguenze sull’esercizio della pesca. Tale scelta implica infatti la ritabellazione dei corsi d’acqua, che le associazioni si trovano impossibilitate a svolgere in tempi ristretti, senza sostegni e con le limitazioni legate alla pandemia.
  • Garanzie per gli spostamenti. Ai fini della salvaguardia della salute di tutti coloro che sono a vario titolo coinvolti nelle attività di pesca sportiva e ricreativa e di tutti i cittadini umbri, invito a valutare l’estensione alle attività inerenti alla pesca, le prescrizioni relative all’attività venatoria contenute nell’ordinanza del 26 febbraio 2021, n. 20 emanata dalla Presente Tesei, in base alle quali è consentito lo spostamento al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione, nel pieno rispetto delle misure sanitarie vigenti.
  • Ripopolamento della fauna ittica. Nel rispetto delle misure di tutela della biodiversità e di salvaguardia della fauna ittica previste dalla normativa europea e nazionale, occorre rivedere i criteri di immissione delle specie e di ripopolamento dei fiumi umbri anche alla luce delle esigenze di un comparto, come quello della pesca, che produce un indotto economico significativo per la Regione e incentiva il comparto turistico ed i settori ad esso connessi. 
  • Il ripristino della vigilanza. Allo stato, nessun ente/organo/soggetto viene individuato dalla Regione come delegato allo svolgimento della vigilanza ittica, né risulta che vi siano regolamenti condivisi con le associazioni ittiche e ambientaliste volti a disciplinare nel dettaglio l’esercizio della pesca. Tale grave lacuna implica significativi disservizi e presta il fianco al diffondersi di pratiche di pesca incontrollata e in violazione della normativa vigente.  Le misure di salvaguardia ambientale devono essere tese non a penalizzare un’attività che genera economia, socialità e divertimento, ma ad aumentare i controlli su chi non rispetta la normativa di settore.
  • La pesca sportiva e ricreativa ha una tradizione radicata e forte in Umbria ed è un comparto economico capace di generare un notevole indotto sul turismo e sul commercio. Il suo esercizio è fortemente regolamentato e, praticato nel rispetto della norma che la disciplina, non rappresenta una minaccia all’equilibrio della fauna ittica e all’integrità degli ecosistemi fluviali.

Ho piena fiducia che l’Assessore Morroni saprà trovare risposte concrete alle istanze delle associazioni di pesca sportiva con l’obiettivo di individuare soluzioni efficaci alle criticità da queste evidenziate e di dare quel segnale di discontinuità con la precedente Amministrazione regionale che il comparto della pesca si aspetta da tempo.

Da parte mia c’è la massima disponibilità per mettere al servizio della Giunta e dei pescatori le mie funzioni, per addivenire quanto prima al raggiungimento di una soluzione condivisa su questi temi.

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