Economia circolare, efficientamento energetico, decarbonizzazione e diffusione delle energie provenienti da fonti rinnovabili sono le nuove sfide che l’Europa ci ha posto e che l’Umbria deve essere pronta a raccogliere.

Ho appena depositato una proposta di legge per promuovere lo sviluppo dei Distretti di economia circolare e stimolare la nascita di dinamiche di simbiosi industriale, per favorire la transizione a un modello di produzione circolare, indispensabile al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo.

In Umbria, la manifattura è una componente strategica per l’economia regionale, con circa 7.400 aziende, quasi 60mila addetti, un indotto pari al 34,3% del fatturato complessivo della Regione e un valore delle esportazioni che contribuisce al 95% di quelle regionali.

Molte imprese appartengono a settori ad alto consumo di energia e a difficile decarbonizzazione, come quello cementiero e siderurgico, e a settori, come quello tessile, dove l’utilizzo di materie prime è significativo, così come le quantità degli scarti di lavorazione e i volumi di rifiuti prodotti e destinati a smaltimento in discarica.

Le strategie e le iniziative volte a promuovere e incentivare lo sviluppo di dinamiche di simbiosi industriale tra imprese, enti locali e rappresentanze economiche e sociali che operano sul territorio rappresentano un sostegno importante per affrontare le sfide poste dall’Unione europea e dall’Italia.

I benefici della promozione e del sostegno dei distretti di economia circolare e delle dinamiche di simbiosi industriale sono economici e ambientali, sia in termini di riduzione dei volumi di rifiuti prodotti e dei relativi costi di smaltimento, che di diminuzione del consumo di materie prime come acqua o calore e conseguente risparmio di risorse finanziare.

Le imprese umbre potranno vedere aumentate le loro potenzialità di crescita sul mercato nazionale ed internazionale con un livello di competitività che somma le capacità delle singole aziende.

La creazione di dinamiche distrettuali e simbiotiche tra le imprese umbre e gli enti locali potrebbe rappresentare uno strumento importante anche sul piano della pianificazione del territorio regionale e della valorizzazione delle sue risorse, facilitando processi di innovazione e sviluppo sostenibile, sia sul piano tecnologico e imprenditoriale che in termini occupazionali.

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