sprechi-alimentari

Ogni anno si sprecano 1,3 tonnellate di cibo. Mediamente, sprechiamo il 30% del cibo a nostra disposizione, che solo in Europa si traduce in 180kg di cibo a persona che diventano rifiuti. Questo dato, già grave di per sé, lo è ancora di più se accostato al dato delle persone che vivono in condizione di povertà, 90mila nella sola Umbria.

Agli ovvi risvolti etici e sociali dello spreco alimentare, dobbiamo aggiungere il danno ecologico che questo fenomeno causa. Lo spreco di cibo e la sua trasformazione in rifiuto costituiscono infatti una minaccia ambientale: i rifiuti organici, che rappresentano ben il 40% dei rifiuti, producono metano contribuendo alla produzione di gas serra.

In Umbria, la Legge Regionale 16/2017 contro gli sprechi alimentari, che stabilisce la distribuzione per scopi sociali di alimenti, farmaci e altri beni prossimi alla scadenza ma ancora utilizzabili, è stata approvata da oltre due anni ma colpevolmente inattuata, vanificando ogni sforzo ed escludendo ogni risultato. Ho quindi depositato in questi giorni una mozione finalizzata a dare attuazione alla legge e a perseguirne gli obiettivi, che sono garantire a ciascuno il diritto al cibo, ridurre lo spreco alimentare e eliminare a monte la produzione di rifiuti alimentari.

La mozione impegna la Giunta ad assumere il suo impegno contro lo spreco di cibo, per consentire da un lato di ridurre la produzione di rifiuti organici con relativi benefici sull’ambiente, dall’altro di produrre vantaggi sotto il profilo della solidarietà sociale con la ridistribuzione di alimenti invenduti o vicini alla scadenza a persone in situazioni di disagio, come la legge regionale già prevede.

Sul fronte della lotta allo spreco esistono iniziative private e di associazioni benefiche che, soprattutto in questo contesto di emergenza legata al Covid-19, si sono attivate per la raccolta di prodotti invenduti della grande distribuzione, dei ristoranti e delle mense per ridistribuirli a chi è in difficoltà, ma solo con la messa a sistema delle reti di solidarietà queste lodevoli iniziative possono davvero fare la differenza su larga scala. Serve una regia unica, di livello regionale.

Quello alimentare è il fronte più importante della lotta allo spreco ma non l’unico – si pensi a quello farmaci su cui è altrettanto urgente intervenire. Questa mozione, infatti, si inserisce nel solco di altri progetti e provvedimenti a cui sto lavorando sui temi della lotta allo spreco, del riuso e della prevenzione della produzione di rifiuti, non solo nel comparto agro-alimentare.

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