Sono rosa, blu, verdi, bianche, al sapore di fragola, menta e anche di nicotina. Ti accompagnano durante i momenti stressanti, così come in quelli divertenti della vita.

Ma come ogni cosa, hanno anche il loro lato oscuro e così: si attaccano alle scarpe, ai vestiti e a volte anche ai capelli. Sono difficili da rimuovere, se non a costi altissimi, tanto che in alcuni paesi ne è stato addirittura vietato l’utilizzo. 

Di cosa sto parlando?! Delle gomme da masticare.

Solo in Italia è stato stimato un consumo medio di circa 23 mila tonnellate di chewing-gum, la maggior parte dei quali finisce – ahimè – per essere gettato in strada.

Le gomme buttate per terra, sono rifiuti urbani (art. 184, comma 2, lett. d) del D.Lgs 152/2006) e la loro rimozione costituisce un costo enorme per le Amministrazioni, che in definitiva ricade sui cittadini. Solo il Comune di Roma spende 5 milioni di euro ogni anno per ripulire strade e marciapiedi.

Il nostro Testo Unico Ambientale ha provato a porre un freno a tale fenomeno, prevedendo un vero e proprio divieto di abbandono delle gomme da masticare sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi (art. 232-ter), sanzionandolo con multe fino a 150 euro (art. 255).

Ma ciò non è bastato.

Eppure basterebbe poco per cambiare rotta e salvaguardare l’ambiente, così come le nostre tasche.

I chewing-gum, infatti, sono infatti totalmente recuperabili, in quanto costituiti per la maggior parte da una gomma sintetica molto simile alla plastica.

Nel corso degli anni sono stati ad esempio trasformati in contenitori, calosce, tazze, righelli, pettini, cover per telefonini e tanto altro.

L’importante è evitare che finiscano per strada e raccoglierli in maniera differenziata fin da subito. Non gettare dunque le gomme per terra, ma negli appositi contenitori. 

E se non ci sono, è bene che ogni Comune provveda quanto prima a disseminarli per la città.

L’aeroporto Londra-Heathrow, che si è lanciato in tale lodevole iniziativa, ha risparmiato – in soli tre mesi di prova – oltre 6 mila sterline!

E dunque, diciamo no all’abbandono delle gomme da masticare, se siamo cittadini.

Investiamo nel riciclo, se siamo Aziende.

Provvediamo a gestire le gomme in maniera differenziata, se siamo Amministrazioni locali.

Sblocchiamo l’increscioso stallo delle autorizzazioni al recupero, a livello di Amministrazione centrale.

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